Inquinamento: lo stato dell’arte in Italia e nel Mondo

milan_skyline

L’inquinamento dell’aria è un problema cui pare non sembra esserci soluzione. L’incremento demografico e l’aumento della popolazione mondiale sono fattori che mal si sposano con i tentativi di porre un freno al problema “inquinamento”.

COME SIAMO MESSI NEL MONDO

Secondo un recente studio dell’Università americana di Yale è New Delhi la città più inquinata del mondo. “La mancanza di dati accurati e trasparenti in India rende difficile fare confronti” ha tuttavia sottolineato in una dichiarazione Angel Hsu, a capo del programma di misurazione della sostenibilità ambientale dell’ateneo statunitense che, insieme alla Columbia, ogni anno redige l’Environmental Performance Index (Epi), un indice ideato per integrare gli obiettivi ambientali delle Nazioni Unite.

Tale notizia ha scatenato non poche reazioni e proteste nel mondo indiano: secondo le autorità governative i livelli di inquinamento di New Delhi sono nettamente inferiori alla media di quelli cinesi. La maggior parte della gente è infatti convinta che sia Pechino la megalopoli con il più alto tasso di inquinamento.

Resta tuttavia il problema di fondo: qual è la capitale più inquinata?

Il botta e risposta di scienziati, tecnici ed esperti in materia ha dato il via ad accesi dibattiti: i livelli di particolato (sostanze inquinanti sospese nell’aria) delle due città messi a confronto dal Centre for Science and Environment (Cse) con base a New Delhi parlano chiaro: nonostante tanto verde, potrebbe essere New Delhi, con circa otto milioni di veicoli registrati nell’area metropolitana e 1400 nuovi ogni giorno, la città più inquinata al mondo. Tutta colpa di emissioni industriali, roghi di spazzatura illegali ma, soprattutto, gas di scarico e politiche blande. Grazie a questo infausto primato, l’India è scivolata di 32 posizioni nell’Indice globale delle performance ambientali (Epi 2014) scendendo al 155° posto fra 178 Paesi esaminati. A riferirlo è sempre la stampa indiana.

Sempre secondo l’Università di Yale è evidente come “una delle economie a maggiore crescita del mondo è un disastro sul fronte ambientale“. Prosegue lo studio affermando che “con cattivi risultati in quasi tutti i parametri utilizzati nell’EPI 2014, con l’eccezione di foreste, patrimonio ittico e risorse idriche, la performance indiana è carente soprattutto nella protezione della salute umana dai danni provenienti dall’ambiente“.

Grazie anche ad un particolare satellite della Nasa, è stato reso noto come New Delhi abbia effettivamente il maggior livello di particelle sospese (le famigerate PM 2.5) al mondo, seguita a poca distanza da Pechino. Insomma, sono sempre le due megalopoli asiatiche a spartirsi il terribile primato.

LA TOP TEN DEI PEGGIORI

E nel mondo come vanno le cose? Il settimanale britannico The Economist ha ripubblicato il grafico delle città più inquinate nelle maggiori economie mondiali realizzato in base ai dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità). L’Italia poteva restare fuori da una classifica del genere? Ovviamente no. Torino è la prima città europea che si trova in questa lista posizionata al 9° posto.

TheEconomist_DailyChart_Choked

QUALI SOLUZIONI ADOTTARE?

Le pratiche sostenibili per cercare di contrastare l’inquinamento in città e vivere meglio sono molteplici. Quali? Proviamo a vederne alcuni insieme.

1. Le auto ibride

Sono quei veicoli dotati di doppia propulsione, come ad esempio un motore termico ed uno elettrico. L’Europa si è recentemente posta l’obiettivo di di 70 grammi per chilometro di emissioni di CO2 entro il 2025. Obiettivo che – secondo la società di consulenza britannica Ricardo-Aea – l’Europa potrebbe raggiungere entro il 2025, a patto che le nuove auto vendute si dividessero equamente tra ibride e convenzionali.

2. Il lavoro agile

Il fondamento è quello di razionalizzare i tempi di spostamento casa-ufficio, modificando la classica rigidità della burocrazia d’ufficio tutta italiana. Per la prima volta in Italia sembra davvero esserci la volontà di perseguire questa strada e realizzare così un esperimento nell’ambito dei Piani Territoriali degli Orari che peraltro sono previsti per legge. Ad esempio il Comune di Milano ha promosso lo scorso 6 Febbraio la “Giornata del lavoro agile” volta a promuovere l’idea che cambiare la propria quotidianità lavorativa influisca sul benessere collettivo.

3. Il tele-lavoro

Con le recenti tecnologie appare davvero un’idea fattibile, a differenza di qualche anno fa quando solo ipotizzare questa strada pareva utopistico. Banda larga, schermi giganti e annessi hanno reso il tutto estremamente più semplice e possibile. Una stima congiunta di WWF, Commissione Europea e ETNO ha evidenziato come si potrebbero risparmiare ben 50 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno se la gente usasse maggiormente il telefono, Internet e le videoconferenze.

4. Car-sharing e car-pooling

Sono probabilmente i più recenti servizi messi in atto da molti comuni italiani. Nati negli Stati Uniti ed esportati su larga scala grazie ad un modello estremamente semplice da replicare, si tratta di due servizi analoghi di condivisione dell’auto: mentre il car-sharing si basa sulla condivisione di una qualsiasi autovettura a disposizione della collettività (e quindi non di proprietà personale, il car-pooling basa il proprio successo sulla condivisione di un mezzo proprio, utilizzato per effettuare il viaggio insieme ad altre persone, dividendo così costi e consumi.

5. Il Bike-sharing

Di pari passo con i servizi precedenti, sta rapidamente affermandosi anche il servizio di condivisione delle biciclette. Moltissime città italiane hanno aumentato negli ultimi anni il parco bici a disposizione dei cittadini, rendendo più semplice spostarsi in bici e lasciare le due ruote nelle apposite stazioni.

6. Area ZTL e Area C

L’ultima trovata in ordine di tempo è l’idea di far pagare un pedaggio agli automobilisti che entrano con la propria autovettura nei centri urbani. Tra le più famose in Italia c’è ovviamente Area C del capoluogo lombardo, in vigore dal 2012 all’interno della cerchia dei Bastioni. L’area a pagamento ha drasticamente ridotto l’inquinamento cittadino: secondo i dati elaborati dal Comune di Milano, la diminuzione degli autoveicoli all’interno di Area C è pari al 34% con conseguente riduzione di Pm10 e Pm 2.5 del 28% rispetto all’esterno della cerchia dei Bastioni.

LA BUONA NOTIZIA

Ovviamente come abbiamo fin qui visto, non tutto è da buttare. Ed è per questo che voglio chiudere con una classifica che mostra invece la “Top 5” della città migliori dove vivere.

Secondo un recentissimo studio della società di consulenza Mercer denominato “2014 Quality of living Survey”, è Vienna la capitale europea migliore in assoluto, seguita da Zurigo, Auckland, Monaco di Baviera e Vancouver.

E voi, che ne pensate? Quali idee o pensieri vi siete fatti fin qui?

Ideas Island: la vostra creatività per un’isola intera. Gratis.

ideas_island

Chi non ha mai sognato di trascorrere del tempo in beata solitudine su un’amena #isola deserta? Il dolce far nulla, guardando pigramente gli animali o il tramonto del Sole.

Un sogno che potrebbe diventare realtà. Già, proprio così. Ma com’è possibile?

L’IDEA ASSURDA

Grazie all’incredibile pensata di Fredrik Härén sarà possibile vivere per alcuni giorni su un’isola deserta semplicemente dando in cambio la propria #creatività. Esatto, avete capito bene.

L’insolito proposito è un modo per Haren di “restituire al mondo” qualcosa e di “incoraggiare la creatività” nelle persone. Nel caso foste interessati, una delle isole si trova nelle Filippine (attualmente non agibile a causa dei recenti tifoni), mentre le altre due -Vifärnaholme e Svanholmen – si trovano vicino a #Stoccolma, in Svezia.

COME FARE PER

Dov’è la fregatura? Da nessuna parte, tranquilli.

Per garantirvi un tranquillo soggiorno su una di queste isole è necessario rispondere ad alcune semplici domande sul proprio lavoro e le proprie motivazioni che vi spingono ad intraprendere un’esperienza simile. Ai fortunati inquilini viene inoltre richiesto di donare una somma di denaro in beneficenza in cambio della possibilità di usufruire dell’isola e vivere questa incredibile avventura.

Direi che non è niente male. E voi, vi sentite abbastanza creativi? Se volete mettervi alla prova, date un occhio al sito.

[via designtaxi]

Open Data Engagement: Regione Lombardia fa un ulteriore passo avanti

open_data_REGLOM_1

A due anni dalla sua attivazione (23 Marzo 2012), il portale Open Data di Regione #Lombardia inaugura una nuova fase che offre agli utenti la possibilità di interagire e contribuire al progetto, grazie alle nuove funzionalità disponibili.

UN PASSO INDIETRO: COS’É OPEN DATA E QUALI SONO GLI OBIETTIVI

Regione Lombardia ha lanciato il proprio portale il 23 Marzo 2012 all’interno di una delle iniziative prioritarie della Agenda Digitale Lombarda: la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico. Da allora, il portale Open Data della Regione Lombardia si è distinto come uno dei maggiori punti di riferimento in Italia, sia per numero che per qualità dei dati esposti, ma soprattutto per le avanzate funzionalità che offre agli utenti di vario genere (cittadini, sviluppatori, ricercatori, etc.).

Inoltre sempre nel 2012 Regione Lombardia ha organizzato il contest “OpenApp Lombardia” (www.openapp.lombardia.it), un’iniziativa di crowdsourcing volta a promuovere l’utilizzo del portale e a stimolare la creatività digitale.

open_data_REGLOM

LE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI DEL PROGETTO

Oltre a favorire la crescita di utilizzo del portale, le nuove funzionalità consentono di innalzare il livello di qualità dei dati e di arricchirli, grazie all’intevento diretto degli utenti del portale. In particolare, gli utenti possono:

  • fare il rating di un #dataset
  • commentare un dataset
  • segnalare eventuali problemi di un dataset
  • creare un dataset (o meglio una nuova vista a partire da un dataset esistente)

Da non sottovalutare la componente ‘social’ della piattaforma che si rivela estremamente utile in un contesto in cui l’esperienza dell’open data ha bisogno di crescere e di essere percepita come utile dagli utenti. La soluzione prevede un maggior coinvolgimento dei cittadini, facendo leva anche sulla integrazione con i principali social network: è possibile condividere ciascun dataset creatp tramite #Twitter, #Facebook e altri social network.

Insomma, se volete farvi un’idea specifica di cosa si tratti e della bontà del progetto, vi consiglio di consultare direttamente il sito dedicato.

Socialmedia e vita quotidiana: quando è meglio usare Facebook o Twitter

I #socialmedia riempiono le nostre giornate senza quasi che ce ne accorgiamo. Lavoro, svago ed un occhio alle pagine Facebook, alla timeline di Twitter o alle foto su Pinterest. La velocità di condivisione e la facilità di arrivare a qualsiasi tipo di informazione è noto a tutti ed è indispensabile in una realtà fatta di un eccesso di dati.

Ma come utilizziamo i nostri #socialnetwork durante la giornata? Quali sono gli orari migliori per sfruttarne le potenzialità?

socialmedia

Una bella immagine riassume tutto questo, mostrando significative differenze e “suggerendo” in quale fascia oraria sia meglio postare su Facebook o twittare l’ultima news.

Instant Google Street View: scoprire in pochi secondi le panoramiche di Street View nel mondo

instant_google_street_view

 

Instant Google Street View è un semplice servizio con una funzionalità molto particolare: consente in pochissimi istanti di visualizzare un qualsiasi punto della terra tramite “Google Street View”.

Avete sempre sognato di viaggiare stando seduti comodamente in poltrona, guardando altre località nel mondo? Ora non dovete più sfruttare le potenzialità partendo da Google Maps: con Instant Google Street View sarà possibile bypassare la ricerca.

Digitando una località, un nome di un museo o di una qualsiasi attrazione nell’apposito campo di ricerca, il sistema vi proporrà immediatamente la “vista” desiderata.

instant_google_street_view_milan

Più semplice di così…

via | MakeUseOf

ZocialSky: previsioni meteo sulla start-page del proprio browser

Immagine

ZocialSky è un semplice servizio gratuito che consente di visualizzare sulla pagina iniziale del proprio browser le previsioni meteo di una data località.

Basta una veloce registrazione e successivamente occorre identificare la città della quale desideriamo restare aggiornati sulle previsioni meteo.

Ora non resta che memorizzare la pagina nei preferiti ed impostarla come start-page predefinita.

via MakeUseOf

Dati.Comune.Milano: il nuovo portale Open Data del Comune di Milano

E’ online da alcuni giorni il nuovissimo portale Open Data del Comune di Milano: Dati.Comune.Milano dove poter trovare numerose informazioni e dati statistici su differenti aree tematiche.

Fra i principali vi segnalo la conoscenza della popolazione, dei fenomeni economici e della realtà sociale del territorio cittadino.

Gli obiettivi del nuovo portale – come riportato sul sito – sono:

  • favorire la democrazia partecipativa:  rendere i cittadini maggiormente consapevoli  della realtà in cui vivono, effettuando scelte che soddisfano i propri bisogni in modo adeguato;
  • agevolare la ricerca: rendere disponibile una elevata quantità di dati  per gli istituiti di ricerca, i quali possono migliorare la propria attività sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo;
  • favorire lo sviluppo di imprese specializzate: permettere alle imprese specializzate del settore di sviluppare appositi sistemi che, rielaborando i dati in maniera opportuna, li rendano appetibili per il mercato.

I dati, fruibili sotto licenza “Creative Commons“, consentono a chiunque di riutilizzare o distribuire il materiale scaricato purché venga citata la fonte dalla quale le informazioni sono state prese.

Come si apre un blog?

Oggi più che mai siamo sommersi dalla sfrenata voglia (e quasi insensata direi) di voler pubblicare in rete ogni minima cosa della nostra vita (privata o meno che sia) tramite post, foto, video, tweet e quant’altro e tramite le più disparate tecnologie come pc, portatili, tablet e smartphone.
Si passa ad esempio da facebook e twitter per condividere la qualunque con amici, parenti e semi-sconosciuti a veri e proprio diari online, i così detti blog.
In pratica il blog è una sorta di diario di bordo, un mini sito web dove pubblicare le nostre esperienze, le idee e le passioni per condividerle con chi legge le nostre pagine. Negli ultimi anni ad esempio, anche grazie alle attuali trasmissioni in TV sulla cucina, si sono aperti migliaia di blog amatoriali sulla realizzazione di ricette e così questi blog si sono trasformati quasi una sorta di ricettario online dove donne di tutto il mondo, ma anche uomini, si sono cimentati nel mestiere di piccoli-grandi chef.
Ma a questo punto nasce spontanea la domanda “Come si apre un blog?”
Aprire un blog può essere più semplice di quanto si pensi e non è importante saper realizzare pagine web in HTML o qualche altro linguaggio di programmazione per la creazione di siti internet.
Esistono infatti appositi siti che ci vengono in aiuto. Io ad esempio conosco questi:
Sono tutte piattaforme per blogger di facile utilizzo e così anche una qualsiasi casalinga (lungi dall’essere una geek) può facilmente gestire online il proprio mini sito!

Oggi giorno tutti abbiamo un lettore MP3, un lettore portatile di media col quale ascoltare le nostre tracce audio preferite mentre si è fuori casa come ad esempio in spiaggia o al parco a fare jogging.

L’unico problema è riuscire ad avere i file MP3 delle canzoni che più preferiamo. Quali sono quindi le migliori risorse del web per eseguire il download delle tracce?

Ci viene in aiuto Siti per scaricare musica, una sorta di veloce guida pratica per trovare le risorse gratuite di internet per scaricare musica gratuitamente e legalmente.

Il sito è suddiviso in 2 sezioni: in una troviamo un metodo per scaricare musica tramite i video di Youtube e nell’altro troviamo alcuni siti che contengono un enorme database di canzoni da scaricare, anche le più recenti!

(si ringrazia Marc Sellier)

ConvertICO: trasformare un’immagine in un’icona (e viceversa)

ConvertICO è un semplice e comodo servizio gratuito che consente di convertire un’immagine in un’icona e viceversa.

Non occorre registrarsi; per prima cosa bisogna selezionare l’immagine da trasformare scegliendola dal proprio computer oppure digitandone l’URL nell’apposito spazio per scaricarla dal web.

Fatto ciò è necessario specificare il tipo di output desiderato (icone per Windows, favicon, ecc) ed infine cliccare “convert now!“.

A questo punto non resta che scaricare l’icona appena creata.

ConvertICO supporta numerosi formati e consente di creare icone di differenti dimensioni (da 16×16 pixel fino a 256x256pixel).

via MakeUseOf